Coltivare lamponi: per una famiglia di quattro (4) persone è sufficiente coltivare circa 15 piante di lampone.
Per coltivare i lamponi è richiesta molta luce; questa pianta predilige quindi una posizione soleggiata.
Resiste bene anche in luoghi ombreggiati, ma solo per poche ore della giornata.
Può essere coltivato anche in montagna fino a circa 1.000 m di altezza perché tollera bene il freddo: in inverno resiste fino a -22 °C senza subire danni.
Viene per questo motivo considerato una pianta piuttosto rustica.
Le uniche limitazioni al suo sviluppo riguardano le zone fortemente ventose e quelle che, durante l’estate, hanno un clima caldo e umido.
Il terreno più adatto per la sua coltivazione è fresco, ricco di sostanza organica e leggermente acido.
Il pH ottimale oscilla tra i valori 5,2 e 6,5.
Il lampone si sviluppa con difficolta quando il terreno è troppo umido, perché le sue radici, in queste condizioni, arrestano la crescita.
Se si verificasse un ristagno di acqua sulla superficie del terreno, anche di breve durata (24-48 ore), potrebbero morire per asfissia.
È bene ricordare che i terreni ricchi di argilla sono quelli più soggetti a fenomeni di ristagno idrico.
Il terreno più adatto alla coltivazione di questa pianta è quindi povero di argilla e ricco di sabbia, cioè sciolto.
Per una famiglia di 4 persone è sufficiente coltivare circa 15 piante di lampone.
Da ricordare
Se il valore del pH del terreno è un po’ più elevato rispetto a quello ottimale, cioè se il terreno è neutro (con pH intorno a 7) oppure leggermente basico (con pH maggiore di 7 ma non superiore comunque a 7,5), è possibile modificarlo e renderlo più adatto alla coltivazione del lampone.
A questo risultato si può arrivare somministrando al terreno una quantità di zolfo in misura di 200 g/mq. In alternativa si possono distribuire concimi che acidificano il terreno, come quelli che lasciano nel suolo un residuo a base di zolfo (per esempio, il solfato di potassio).
I lavori da eseguire durante la coltivazione
La coltivazione del lampone richiede, oltre alla potatura, le seguenti lavorazioni:
- una rincalzata, da effettuarsi alla fine dell’autunno allo scopo di proteggere bene il colletto delle piante dal freddo;
- una o più sarchiature, da effettuarsi tra le file allo scopo di arieggiare lo strato superficiale del terreno e di eliminare le eventuali erbe infestanti. Questa operazione non va eseguita a una profondità superiore ai 10 cm, altrimenti si rischia di danneggiare le radici delle piante che, come si è visto, si sviluppano piuttosto in superficie.
La concimazione
Il lampone non richiede la somministrazione di concimi particolari.
La concimazione di impianto si esegue contemporaneamente alla vangatura, interrando del letame o del compost ben maturi, come lo Stallatico Naturale, in ragione di 2-3 kg/mq.
In alternativa, si possono distribuire concimi chimici, fornendo tutto il fosforo, il potassio e il calcio necessari alla crescita e una quantità di azoto pari a circa metà o al massimo ai 2/3 della dose consigliata nella tabella di questa pagina, sotto forma di concime a lento effetto (urea o un altro concime contenente azoto ammoniacale).
In primavera, 2-3 settimane prima del germogliamento, si distribuisce la rimanente dose di azoto, sotto forma di concime a pronto effetto, che contiene cioè azoto nitrico.
Durante gli anni successivi all’impianto, si distribuiscono regolarmente dei concimi chimici, secondo le dosi consigliate nella tabella, suddividendo la concimazione in 2 tempi, come descritto sopra.
Per arricchire il terreno di sostanza organica, è bene effettuare anche una concimazione autunnale distribuendo letame o compost, in ragione di 3-4 kg/mq, almeno ogni 3-4 anni.
In questo caso, la concimazione organica sostituisce quella chimica, che perciò non va eseguita durante lo stesso anno.
Quantità media di principio attivo necessaria per ogni KG di prodotto
- Azoto (N) g 10
- Anidride fosforica (P2O5) g 5
- Ossido di potassio (K2O) g 5
- Ossido di calcio (CaO) g 2,5
Quantità media di principio attivo necessaria per 10 Mq di terreno
- Azoto (N) g 120
- Anidride fosforica (P2O5) g 60
- Ossido di potassio (K2O) g 60
- Ossido di calcio (CaO) g 30
Da non fare
Il lampone richiede per la crescita un terreno fertile e ben dotato di humus.
È necessario tuttavia evitare la somministrazione di letame fresco, perché la sostanza organica non decomposta presente nel terreno potrebbe danneggiare le radici.
Lo stesso fenomeno si può verificare con alcun in concimi a base di fosforo o di potassio, che non devono quindi mai essere distribuiti in prossimità delle radici.
Per maggiore sicurezza, è preferibile interrarli nello spazio tra le file, il più lontano possibile dalle radici stesse.
L’irrigazione
Il lampone non richiede per la sua crescita la somministrazione di molta acqua.
Tuttavia, nelle zone in cui il clima è arido oppure in cui il terreno è ricco di sabbia o di ghiaia e non trattiene bene l’acqua, consigliabile effettuare l’irrigazione, adottando però i metodi a goccia o a pioggia lenta, che permettono di apportare ogni volta quantità limitate di acqua.
Se si opta per l’irrigazione a pioggia, è preferibile distribuire l’acqua sul terreno e non direttamente sulle piante.
Durante le ore più calde della giornata i frutti non devono essere mai bagnati perché le goccioline d’acqua si comportano come una lente, intensificando l’azione dei raggi del sole sulla loro superficie e provocando cosi gravi ustioni.
È bene, infine, ricordare che un eccesso di umidità sulla pianta potrebbe determinare l’insorgere di marciumi.
La raccolta
La raccolta deve essere eseguita in epoche diverse a seconda della varietà.
Essa è, comunque, scalare: viene effettuata in più riprese, man mano che i frutti maturano (in media per 3-4 settimane, ogni volta in 2 riprese).
La raccolta delle varietà umifere si esegue 1 sola volta durante l’anno, nei mesi di giugno-luglio. Quella delle bifere va effettuata 2 volte:
- nei mesi di Giugno e Luglio si asportano i frutti dai tralci dell’anno precedente;
- da Agosto ad Ottobre si prelevano i lamponi dai tralci che si sono sviluppati durante lo stesso anno.
La conservazione
È preferibile consumare i lamponi quando sono ancora freschi, subito dopo che sono stati raccolti.
Questi frutti possono anche essere surgelati, interi, e in talmodo conservati per un periodo di circa 6 mesi.
Per questo tipo di conservazione sono sicuramente più adatti i lamponi neri e le varietà che hanno una polpa consistente.
Primo piano
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Fotografie e Testo Copyright © PDPK di Mauro Panzarola. Ogni sua riproduzione è vietata. Tutti i Diritti sono Riservati.